Vili Vinili – Il Vil Coyote e Bip-Bip
Il primo “vile vinile” che vi presentiamo in questa neonata rubrica è il prodotto di un autore che incontreremo spesso nelle nostre indagini future: Franco Latini.
L’attore / doppiatore / cantante / tuttofare, di cui abbiamo già ampiamente trattato in questo speciale per Looneyverse, si cimenta a metà degli anni ’70 nella produzione di una serie di 45 giri prevalentemente dedicati al personaggio di Gatto Silvestro. La maggior parte dei dischi in questione presenta un lato A contenente una canzoncina inedita e un lato B contenente una breve storiella scritta ad hoc con protagonisti i Looney Tunes. Tutti i vinili sono prodotti con licenza della Warner Bros. (che ben si guarderà dal realizzarne edizioni per il mercato internazionale) e distribuiti dalla Cetra.
“Il Vil Coyote e Bip-Bip (una storia del west)“, anno 1976, rappresenta una piccola anomalia, proponendo come protagonista della canzoncina il celebre duo ideato da Chuck Jones, mentre la storiella sul lato B vede impegnato Bugs Bunny in una lugubre (?) “Visita al castello“.
Le canzoni sono composte dal duo Sergio Bardotti – Corrado Castellari (autentici innovatori della musica italiana, che qualche anno prima avevano scritto alcuni pezzi per il cantante Michele), ma lo stesso Franco Latini risulta co-autore dei testi.
A onor di cronaca va detto che Bardotti e Latini avevano già collaborato nel 1974, insieme a Gepy (nome d’arte di Giampiero Scalamogna), alla scrittura e alla composizione di un iconico brano: nientepopodimeno che “Roma (non si discute, si ama)“, meglio noto come “Roma, Roma, Roma“, ossia l’inno della squadra cantato da Antonello Venditti!
In un’intervista Gepy riassume con queste parole l’apporto artistico di Latini:
“C’era anche Franco Latini, che era un romanista accanito. Finimmo giusto allora la canzone, mettendoci a cantarla tutti insieme. E Franco, che però non aveva dato nessun particolare contributo al testo, ci disse, al termine di quelle due ore passate lì con noi: “Ammazza’ oh, quant’è bella sta canzone! Sentite, siccome so’ romanista e la Roma la amo più di qualsiasi altra cosa, me la fate firmà pure a me?“. Gli dissi subito di sì, per l’amicizia che ci legava e anche perché non faceva grande differenza la distribuzione dei diritti. Ed è così che sul disco compare un quartetto di nomi: Bardotti, Latini, Venditti e Scalamogna…”
Alcune fotografie provenienti dall’archivio storico dell’AS Roma e pubblicate in un articolo sul sito ufficiale della squadra documentano la registrazione dell’inno: i calciatori Giancarlo De Sisti, Ciccio Cordova e Liborio Liguori starebbero incidendo i cori della canzone. Al loro fianco, sulla sinistra, diversamente da quanto riportato nella didascalia dell’articolo, riconosciamo distintamente proprio Franco Latini, che sarebbe stato dunque partecipe anche di questa importante fase. Nella seconda foto, in seconda fila, con lo sguardo rivolto verso sinistra, troviamo Sergio Bardotti!
Franco Latini, il primo a sinistra con maglione a righe,
in sala di registrazione con i calciatori della Roma e con Sergio Bardotti
Fonte: “46 anni fa il battesimo dell’inno della Roma” nel sito ufficiale AS Roma
Un’altra fotografia, proveniente dall’archivio di Michela Bardotti (figlia di Sergio), immortala l’intero gruppo:
Gepy è il terzo da sinistra, mentre sulla destra troviamo Latini in basso e Bardotti in alto
Fonte: “Sergio Bardotti” su “Ciao Magazine”
Per la lavorazione de “Il Vil Coyote e Bip -Bip” si aggiungerebbe all’improbabile trio Bardotti – Latini – Castellari, stando a quanto riportato dal portale Discogs, l’arrangiamento di Remigio Ducros (potrebbe essere parte del suo repertorio anche la breve sigla di apertura e chiusura della “Visita al castello“). Difficile dire chi e in quale misura abbia contribuito alla realizzazione dei brani: si potrebbe sospettare che all’origine dell’operazione vi sia un accordo degli autori con l’etichetta, piuttosto che improbabili ragioni artistiche, ma in questo caso mi rimetto a chiunque abbia la dovuta competenza in materia.
Singolare resta il fatto che Latini, qui voce di tutti i personaggi, all’epoca non si fosse ancora affermato come “unico” doppiatore dei Looney Tunes, ma li avesse interpretati solo in sporadiche occasioni in alcune antologie cinematografiche e nei Caroselli De Rica.
La copertina del 45 giri presenta una sorta di calco proveniente da un’altra copertina, quella del quarto numero del fumetto “Beep Beep the Road Runner“, edito in America da Dell Comics e pubblicato anche in Italia da Editore Cenisio semplicemente come “Bip-Bip“. Il titolo è rigorosamente scritto con i pennarelloni Giotto, come i cartelloni delle scuole elementari.
Ma le sorprese non finiscono qui, perché, imitando biecamente il modello dell’audiofiaba o ancor più dei cugini maggiori, i meravigliosi album “Disneyland“, anche in questo caso è presente un fascicoletto che sulla carta svolgerebbe il compito di illustrare quanto udibile.
E se il motivetto è tutto sommato simpatico ed ha il brio e il gusto tipico della canzonetta per bambini dell’epoca, altrettanto non si può dire della “Visita al castello” di Bunny, un pasticcio mezzo improvvisato, che sembrerebbe essere pensato al solo scopo di riempire il “lato di troppo” del disco. Così, dopo una rapida introduzione che ci presenta Bunny e Taddeo in veste di amici (come, del resto, capitava nei fumetti), ci troviamo fiondati in una galleria di onomatopee, di versi e di singhiozzi senza soluzione di continuità.
Le caratterizzazione dei due personaggi sono curiose: Taddeo non ha nulla a che fare con il lagnoso e biascicone cacciatore vittima di rotacismo interpretato in origine da Arthur Q. Bryan, mentre è già perfettamente riconoscibile il buon Bunny che Latini riproporrà negli anni ’80 (periodo in cui al coniglio verrà restituito il nome completo, Bugs Bunny), assai vicino all’originale di Mel Blanc.
Le illustrazioni, anche in questo caso ricopiate da qualche numero dei fumetti Cenisio, contribuiscono a rendere l’atmosfera ancora più confusa.
Ci siamo premurati di riportarvele di seguito in abbinamento all’audio del disco, affinché possiate verificare con le vostre orecchie la follia sconclusionata dell’intera operazione.
Abbiamo deciso di condividere i vinili senza post-produzione, pulizia audio o filtri di alcun genere, perché a noi i crepitii e i rumori di fondo piacciono molto.
Un sentito ringraziamento va a Marco Volpe, senza il quale non sarebbe stato possibile recuperare e schedare buona parte del materiale che ritroveremo in questa rubrica. Se non conoscete VHSWD, fateci un salto subito!
E un grazie di cuore anche a Michele Cristini per la sua pazienza e il suo supporto nella digitalizzazione dei vinili.
Andrew Marini
Nato a Brescia nel 1991, sono amministratore della community de "Il mondo dei doppiatori". Dalla mia passione per cinema, doppiaggio e animazione nel 2015 ha preso vita "Looneyverse - Guida italiana ai Looney Tunes".
Con l'associazione "Gli Artigiani delle Nuvole" propongo laboratori di educazione al cinema e al fumetto destinati a bambini e adolescenti.
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